Immagina questa scena: è un lunedì mattina come tanti altri e sei appena arrivato in ufficio. Accendi il computer e inizi a scaricare la posta, ma ti accorgi che non hai ricevuto alcun messaggio.
“Strano”, pensi, “solitamente durante il weekend arriva qualche newsletter, alcune mail pubblicitarie e perfino un po’ di spam”.
Non dai troppo peso a questa situazione e ti concentri sul tuo lavoro, fino a quando non squilla il telefono. E’ un tuo collaboratore che ti chiede perché non hai ancora risposto a quella sua richiesta urgente inviata per mail.
A questo punto inizi a preoccuparti e chiami il responsabile del reparto informatico, il quale risponde agitato che il server di posta aziendale ha un problema e non sta funzionando correttamente.
Questa è, purtroppo, una situazione reale che può capitare in qualsiasi azienda che abbia il server di posta all’interno.
Avere un server di posta aziendale aziendale ti espone a molti rischi. Tentativi di intrusione sfruttando le password degli utenti, blocchi dovuti all’esaurimento dello spazio disco, invio di spam, sono solo alcuni dei più comuni problemi che possono capitare.
La posta è un servizio informatico critico perché per comunicare correttamente con gli altri server sparsi nel mondo, il tuo firewall aziendale deve avere un bel po’ di porte aperte per concedere l’accesso dall’esterno.
I problemi di sicurezza sono diversi, ma i principali sono rappresentati dai virus. Il cryptolocker, per esempio, sfrutta la posta per propagarsi e installarsi nei computer di ignari utenti che hanno aperto una mail sfuggita al controllo dell’antivirus installato sul server di posta aziendale.
Infine ci sono gli aggiornamenti e le licenze. I software che gestiscono i servizi di posta hanno necessità di essere sempre aggiornati, perché vengono costantemente scoperti bug e malfunzionamenti e talvolta alcuni di questi aggiornamenti bloccano i server.
Nel caso reale presentato in apertura di articolo, un hacker aveva individuato la password di un account e iniziato a mandare mail in maniera massiva, sfruttando alcune liste. Molti di questi indirizzi email erano inesistenti, quindi il server di destinazione spediva indietro a sua volta un messaggio di avviso. Migliaia di messaggi di questo tipo avevano intasato il server di posta aziendale che aveva smesso di funzionare.
Purtroppo i responsabili del CED non si erano accorti in tempo del malfunzionamento. Chi aveva configurato il server (che non lavorava più in azienda), aveva impostato un parametro di blocco troppo restrittivo e senza alcuna segnalazione di errore ai gestori del servizio.
Risultato: un giorno senza il servizio di posta, tante mail importanti andate perse e un consulente esterno, oltre al team interno, al lavoro per risolvere il problema.
Come si può evitare questa situazione? Come riuscire a garantire un servizio di posta H24 senza doversi preoccupare di queste problematiche?
La soluzione è “esternalizzare” il servizio mail e utilizzare la posta in cloud.
Ecco i motivi per cui questa è la giusta soluzione:
La posta in cloud è gestita da professionisti certificati che si occupano in maniera esclusiva di questo e sono in grado di risolvere qualunque problematica.
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